“Renzi dimezzò le procedure di infrazione Ue. E la nostra credibilità salì”

Editoriale de Il Tempo in data 12 Marzo 2019

Gentile direttore,
ieri il vostro quotidiano giustamente denunciava il preoccupante aumento delle procedure di infrazione UE aperte contro l’Italia dall’inizio del governo Conte: già 14, con un ritmo di circa 1,5 al mese. E altre ne arriveranno nelle prossime settimane. All’inizio del governo Renzi l’Italia era il Paese che aveva più infrazioni tra tutti i grandi paesi dell’Unione. Una vera vergogna europea per uno degli Stati fondatori. A fine febbraio 2014, infatti, le infrazioni a carico dell’Italia erano ben 121, e la tendenza era quella di continua crescita.
 
Noi decidemmo che questa situazione non poteva più durare, per due motivi. Primo: volevamo tutelare i cittadini e i contribuenti italiani. E dato che tante infrazioni significa tante multe a carico dell’Italia, diminuire le infrazioni ci sembrava un vero e proprio dovere nei confronti di tutti gli italiani.
 
Secondo: volevamo rimettere in discussione tante regole che ritenevamo troppo rigide e troppo complicate, e per questo dovevamo rafforzare la credibilità italiana. Ed essere più virtuosi nel rispettare gli impegni assunti dall’Italia e le regole votate dall’Italia è necessario per chiedere di cambiarle, come è avvenuto ad esempio con la flessibilità di bilancio nel 2015, con cui abbiamo aumentato la possibilità di finanziare nuove riforme e nuovi investimenti.
 
Risultato, la flessibilità, di cui ha beneficiato anche il governo Conte.
 
Abbiamo quindi avviato un duro lavoro quotidiano, riorganizzato completamente il modo in cui si fa la politica europea dell’Italia, lanciato un’intensa attività legislativa, svolte missioni ogni settimana a Bruxelles e intrapreso duri negoziati con la Commissione europea. Lavoro forse poco visibile, che non attirava l’attenzione della stampa ma che ha portato a risultati indiscutibili, proprio perché oggettivi e misurabili.
 
In meno di quattro anni, abbiamo dimezzato il numero delle infrazioni a nostro carico, che sono passate da 121 nel 2014 a 59 nel maggio 2018. In termini relativi, secondo i rapporti della Commissione UE, l’Italia dal 2015 a inizio 2018 è stato il Paese più virtuoso di tutta l’UE, facendo molto meglio di tutti gli altri grandi paesi europei. Non era mai successo prima. Allo stesso tempo, abbiamo risolto tantissimi casi di aiuti di Stato, che sono passati da 24 all’inizio del governo Renzi a 4, e abbiamo prevenuto e ridotto del 60% i casi di frodi al bilancio UE. Questa azione ci ha permesso di risparmiare oltre 2 miliardi di euro in meno di 4 anni. Più soldi per gli italiani in Italia e più credibilità per l’Italia in Europa.
 
Purtroppo però, è molto complicato ritrovare credibilità europea e internazionale: richiede molto impegno e molta costanza. Mentre è facilissimo perderla: ed è quello che sta accadendo al nostro Paese dall’inizio del governo Conte.
 
Anche in questo caso, il tutto è facilmente misurabile, come giustamente ieri avete spiegato sulle vostre pagine. 112019 doveva essere un anno bellissimo secondo il Presidente Conte. Nonostante la primavera sia in arrivo, la temperatura europea per l’Italia è sotto 0, clima glaciale. Che abbiamo già pagato molto caro a colpi di spread e aumento dei tassi di interesse per tutti noi.
 
Dato che il presidente Conte ora ha assunto la delega per le Politiche europee, auspichiamo che voglia cominciare a tutelare i contribuenti italiani evitando che nuove multe piovano contro tutti noi. Sarebbe bello poter almeno concludere che una rondine non fa primavera. Sarebbe bello, perché con questo governo, nel cielo italiano non si vede neppure quella…

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