Le Pen e Meloni uniranno le forze per bloccare l’Europa

Il deputato di Rinnovamento ed ex segretario di Stato del governo italiano, Sandro Gozi, è preoccupato per la convergenza della destra e dell’estrema destra in Europa.

Pubblicato da Le Tribune il 18 febbraio 2024

Siamo a un punto di svolta critico nella nostra storia europea. E se manchiamo questa svolta… saremo tutti sul banco degli imputati. Dobbiamo aprire gli occhi prima che sia troppo tardi. La Meloni, la Le Pen, Salvini… si stanno preparando dietro le quinte. La loro presunta competizione alle elezioni europee è un’illusione. Meloni alleata di Marion e in competizione con Marine alleata di Salvini? È una farsa. È uno spettacolo che si interromperà bruscamente il 9 giugno, quando tutti si uniranno in Parlamento per bloccare e indebolire l’Europa dall’interno, impedendo qualsiasi vera riforma politica. A Roma, come a Parigi, vorrebbero farci credere a un’altra storia. Quella di un’estrema destra che si sta avvicinando alla destra… Se non fosse che quello che viene definito un riavvicinamento è la “ grande sostituzione della destra con l’estrema destra â€.

Non facciamoci ingannare: coloro che in Francia cercano di presentare la Meloni come una conservatrice ragionevole stanno in realtà lavorando per far entrare in carica la Le Pen. Anche alcuni, come i repubblicani del PPE (Partito Popolare Europeo), vorrebbero farci credere che l’estrema destra si sia presumibilmente evoluta in un movimento conservatore e pro-europeo. È un’illusione.

Coloro che lavorano per un’alleanza tra destra ed estrema destra sono complici

Coloro che nei media e nello spettro politico francese lavorano per un’alleanza tra destra ed estrema destra e cercano di nascondere la vera natura di Giorgia Meloni sono complici. Sono davvero sicuri che la Meloni, che è passata da “ Putin il grande leader europeo ‘ al sostegno incondizionato a Zelensky – firmando così una ’polizza di assicurazione sulla vita†con Washington -, non sarebbe pronta a fare un nuovo dietrofront con la stessa disinvoltura se Trump tornasse alla Casa Bianca? Dietro la loro retorica si nascondono le loro vere intenzioni: dividere e conquistare e indebolire la nostra democrazia per servire i loro meschini interessi. È anche curioso notare che tra gli estremi è comune mescolare gli affari pubblici con quelli familiari. In Francia, il padre, la figlia, la nipote. In Italia, le due sorelle Meloni e il cognato ministro dell’Agricoltura. Sembra quasi di giocare a Sette Famiglie!

La paura, terreno fertile per la crescita dei populisti

I populisti prosperano, qui e altrove, sulla stessa retorica. Sfruttano i problemi esistenti amplificandoli senza risolverli realmente. Coltivano e mantengono la “paura in Francia e in Europaâ€, terreno fertile per la loro crescita… Adattano la loro retorica al loro interlocutore ma, una volta al governo, le loro contraddizioni portano all’inazione. Oggi la Meloni è molto più influente di un Presidente del Consiglio. Da questo punto di vista, ricorda molto Bardella – che come influencer è indubbiamente competitivo – solo che quest’ultimo non è al governo. Il bilancio della Meloni al potere è più che mediocre, perché non risolve nulla. La Le Pen non farebbe di meglio. Per fare solo due esempi: in Italia, la Meloni sta aumentando le tasse agli agricoltori… ma è colpa dell’Europa! Sta aumentando le tasse sui carburanti, ma il calo del potere d’acquisto è colpa dell’Europa!

Non cedere alla paura

Dal 2016, il nostro approccio è sempre stato quello di affrontare le sfide in modo costruttivo per sviluppare risposte pragmatiche e inclusive. Quindi, sì, a volte commettiamo degli errori. Solo chi non fa nulla non ne fa. Ma è sempre più costruttivo di un “c’è altro da fareâ€. Insieme, possiamo difendere i nostri valori democratici e trovare soluzioni pratiche. Non cediamo alla paura, non cediamo all’odio. Restiamo forti e uniti contro l’estrema destra. L’unica alternativa in Europa siamo noi. Non i Glucksmann che pretendono di reinventare l’acqua calda ignorando i veri problemi che abbiamo di fronte. Il 9 giugno scriviamo un nuovo capitolo della nostra storia europea. Assicuriamoci che sia un capitolo di democrazia, competenza e progresso.

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