Un italiano sulla lista


Pubblicato su Le Parisien da Henri Vernet, 8 maggio 2024 alle 19:00

I candidati stranierinelle liste per le elezioni europee si contano sulle dita di una mano. L’italiano Sandro Gozi, sesto nella lista guidata da Valérie Hayer per la maggioranza presidenziale, difende l’idea di un voto transnazionale.

In quanto cittadini dell’Unione Europea, condividiamo lo stesso passaporto europeo, quindi un tedesco o uno spagnolo che vive in Francia può votare lì e candidarsi alle elezioni locali (e viceversa). Ma è in un ambito strettamente nazionale che il 9 giugno eleggeremo i 720 deputati del Parlamento di Strasburgo.

Quanto alla presenza di candidati stranieri nelle liste per le elezioni europee, autorizzata e logica – almeno per i partiti europeisti – si conta sulle dita di una mano. L’italiano Sandro Gozi, che è stato segretario di Stato nel governo dell’ex presidente del Consiglio centrista Matteo Renzi a Roma, è l’unico (insieme alla belga Caroline Roose dell’EELV) a comparire in una posizione eleggibile: sesto nella lista macronista di Valérie Hayer.

Eletto a valanga nel 2019 (al 22° posto), deve la sua promozione salvifica a François Bayrou, un peso massimo nell’aspra lotta per mettere insieme una lista a cui i sondaggi promettono al massimo 16 o 17 seggi. Vent’anni fa, il capo di MoDem ha co-fondato con i centristi italiani il Partito Democratico Europeo, di cui Gozi è segretario generale. “Sono un europeo felice della Francia, incarno il progetto europeo di Macronâ€, assicura. La prova? “Tra le nostre quarantotto proposte c’è l’elezione degli eurodeputati su liste transnazionali, anziché paese per paese“.

Non è un’idea nuova, era già stata proposta da Renaissance/Renew nel 2019. Sta prendendo piede: il Parlamento europeo ha adottato un progetto di legge che prevede che i primi 28 eurodeputati siano eletti in questo modo. Ora spetterà ai leader dei 27 Stati membri mettere in pratica questo piccolo passo. Non è detto che lo faranno, visti i venti nazionalisti che spirano nel Vecchio Continente. “Rafforzerebbe comunque i legami tra i cittadini e l’Europa â€, sostiene il più francese degli italiani.




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