Le Pen e Meloni uniranno le forze per bloccare l’Europa
Il deputato di Rinnovamento ed ex segretario di Stato del governo italiano, Sandro Gozi, è preoccupato per la convergenza della destra e dell’estrema destra in Europa.
Il deputato di Rinnovamento ed ex segretario di Stato del governo italiano, Sandro Gozi, è preoccupato per la convergenza della destra e dell’estrema destra in Europa.
L’europarlamentare italiano e segretario generale del Partito Democratico Europeo è nuovamente candidato nella lista di maggioranza presidenziale francese per le elezioni del 9 giugno. Il suo obiettivo: rappresentare i cittadini europei, pur ponendosi come fervente sostenitore del macronismo.
Da luglio 2020 alla guida di Renault c’è un eccellente dirigente italiano, Luca de Meo. Nessuno pensa per questo che la più grande casa automobilistica francese sia diventata improvvisamente italiana né in altri Paesi Ue investimenti italiani vengono considerati pericolosi e messi sullo stesso piano di quelli cinesi, come a volte accade a Roma. Le relazioni tra Francia e Italia sono solide, hanno radici profonde nella storia, affondate nel terreno di cultura, economia, arte e cooperazione.
Viviamo in un momento darwiniano. In questi momenti, non vince il più forte, ma colui che dimostra di avere la migliore capacità di adattamento e di trasformazione: capacità che l’Unione ha dimostrato di avere con il Recovery Plan, faticando invece su sanità e suo ruolo nel mondo.
Caro direttore,
in Europa siamo a una svolta. Come lei ha giustamente ricordato, la battaglia sullo stato di diritto non è un negoziato come gli altri. Con Emmanuel Macron, stiamo difendendo l’identità stessa della nostra Unione: non una semplice associazione tra Stati ma una vera comunità democratica. Tutti i cittadini devono avere la garanzia che saremo sempre al loro fianco, se necessario anche contro i loro governi se questi violano i valori fondamentali europei. Parliamo lingue diverse, veniamo da paesi e storie diverse, abbiamo idee diverse ma c’è qualcosa di molto profondo che ci unisce: il rispetto della dignità umana, della libertà , della democrazia. E questa l’identità europea, dopo due guerre civili europee, dopo la Shoah, dopo la Resistenza.
L’Italia è già il primo beneficiario della risposta europea e lo sarà ancora di più se manteniamo alta la pressione politica nei prossimi mesi. Quanto è a disposizione dell’Italia già oggi come risposta d’urgenza alla crisi? Da SURE 15-20 miliardi, dalla BEI 35 miliardi, dal MES 36 miliardi, come “extra” dal bilancio UE 2014-2020 altri 6/7 miliardi. A cui si aggiunge ora la proposta di Ursula Von der Leyen, Next Generation, che prevede 80 miliardi di sovvenzioni e 90 miliardi di prestiti sempre per l’Italia. Totale: 250-255 miliardi, circa il 15% del pil italiano.